Città della Pieve: la tomba Etrusca e tutte le sue meraviglie

Presenti all’iniziativa il Sottosegretario Borletti Buitoni, l’europarlamentare Silvia Costa e l’assessore Cecchini. In coro unanime i complimenti: «È stato fatto un lavoro straordinario»

«Un evento eccezionale; un’altra bella giornata per l’Umbria; un’emozione unica»: con questi appellativi è stata definita dagli ospiti l’iniziativa che, in un museo di Santa Maria dei Servi strapieno, ha permesso al pubblico la visione in anteprima dei reperti rinvenuti nella tomba etrusca scoperta fortuitamente a Poggiovalle di Città della Pieve in ottobre.
Una promessa mantenuta quella del sindaco Fausto Scricciolo che ha così consegnato alla cittadinanza non soltanto la visione dei due sarcofagi ancora sigillati e delle urne, ma anche l’approfondita spiegazione dei lavori di scavo e sui reperti illustrata dalla soprintendente archeologica dell’Umbria Elena Calandra e della responsabile sul territorio Clarita Natalini insieme alle archeologhe volontarie Silvia De Fabrizio, Francesca Bianco, Andrea Pagnotta e Benedetta Droghieri.
Presente all’iniziativa Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, che ha parlato di un evento «Straordinario sotto molti profili, in primo luogo per la qualità del ritrovamento, ma anche per la rete che ha consentito una collaborazione strettissima tra la Soprintendenza, il Comune, i volontari e tutta la macchina che si è attivata. Straordinario anche nella partecipazione della popolazione che sta partecipando. Una cittadinanza che mostra di sentire come suo questo ritrovamento. A dimostrazione di una nuova fase di ricoperta delle proprie radici, in un modo bello, di alto profilo, in un modo che non ha nulla di discriminatorio ma che parla il linguaggio della cultura».
Emozionata dalla vista dei reperti si è detta l’Assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini: «Vedere un simile pubblico restituisce la misura di quanto grande sia l’evento culturale al quale assistiamo, a dimostrazione, per come è stato realizzato che l’Italia è un paese con tanti difetti ma che sulle cose vere ed importanti le istituzioni e i cittadini no mancano mai l’appuntamento. Città della Pieve, dovrà vedere il nostro impegno nell’inserimento di questa scoperta in un percorso dei luoghi importanti dell’Umbria, valorizzandolo nel migliore dei modi. La sinergia che ha visto collaborare tutti i pezzi dello Stato in questo modo così appassionato ha trovato risposta nella grande partecipazione di questa Comunità».
I ringraziamenti del sindaco Scricciolo sono andati a tutti gli operatori, alle forze dell’ordine, ai volontari, alla Soprintendenza e in particolar modo alla famiglia Feri, proprietaria del terreno dove è avvenuto il ritrovamento che ha mostrato da subito non solo piena disponibilità ma anche una fattiva collaborazione.
L’assessore alla cultura di Città della Pieve, Carmine Pugliese ha rappresentato alla platea il messaggio di saluto inviato dall’europarlamentare Silvia Costa che suo malgrado non ha potuto presenziare all’iniziativa: «Ritengo importante – ha sottolineato la presidente della commissione cultura al parlamento europeo – che l’indirizzo del Mibact vada sempre più nella direzione di non privare i territori e i Comuni dei reperti archeologici e artistici rinvenuti, laddove dimostrino di essere in grado di tutelarli e renderli accessibili. Una linea che arricchisce la peculiarità italiana di un patrimonio culturale diffuso e non concentrato solo in alcune grandi città. Naturalmente però, considerando l’impegno finanziario straordinario che il Comune di Città della Pieve ha già sostenuto e dovrà ancora sostenere, ci dovrà essere un impegno del Mibact e della Regione, che so essere già impegnata in tal senso, a far sì che si completino gli scavi e si trasferiscano gli altri reperti al Museo civico».
L’importanza dello scavo è stata sottolineata dalla Soprintendenza e dalle archeologhe sia per la qualità dei materiali e per lo stato di conservazione dei reperti che riportano ancora particolari policromi, oltre alla presenza di tessuti e di ossa e ceneri che verranno analizzati dall’equipe dell’Università di Pavia che detiene la banca dati del Dna Etrusco. Un’attenzione ormai mondiale su questo ritrovamento che si concentra anche sulle iscrizioni rinvenute e che ha già visto l’interessamento della statunitense Columbia University. Dalla prossima settimana una scheda sullo studio della tomba sarà pubblicata – come annunciato stamattina- nel sito della Soprintendenza mentre una prima approfondita e dettagliata pubblicazione dei lavori e degli studi, già in cantiere, sarà pubblicata all’inizio dell’estate.
Per la musealizzazione dei reperti si pensa già ad un progetto che veda la collocazione dei reperti in una ricostruzione della tomba. Progetto che dovrà trovare finanziamenti e per il quale è già stato attivato l’Art Bonus.

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