Partito il cammino dell’Unione dei Comuni. A Paciano si insedia il Consiglio. Neopresidente Scricciolo: “Puntiamo a diventare modello regionale di aggregazione e integrazione”
“Far crescere il Trasimeno e farlo diventare un modello regionale di aggregazione e integrazione, capace di fare rete e proporsi come area e sistema unico e non come somma di singole componenti”. Questa la scommessa della neonata Unione dei Comuni del Trasimeno, secondo quanto annunciato oggi dal suo primo presidente, Fausto Scricciolo. A Palazzo Baldeschi di Paciano si è insediato questa mattina, sabato 1° ottobre, alle ore 10,25, il Consiglio dell’Unione dei Comuni del Trasimeno. 24 membri, somma degli otto sindaci e dei 16 rappresentanti dei rispettivi Consigli comunali, scelti per metà tra le file delle maggioranze e per metà tra quelle delle minoranze, che a partire da oggi, si assumono l’impegno di “far funzionare meglio le macchina amministrativa, di semplificare, di ridurre i passaggi, di migliorare qualità ed efficienza”. La prima riunione del Consiglio, presieduto dal sindaco di Paciano Riccardo Bardelli, come da prassi, ha visto la definizione delle cariche principali. E così, in continuità con il lavoro fin qui svolto in seno alla Conferenza dei sindaci, si è scelto di individuare nella figura di Scricciolo, sindaco di Città della Pieve, il presidente del Consiglio, nonché della stessa Unione. La scelta del vicepresidente è invece ricaduta su Ermanno Rossi, sindaco di Passignano. “Oggi – sono state le prime parole di Scricciolo – ci prendiamo un impegno nei confronti di un territorio e di tante persone che si aspettano da noi molto e soprattutto risposte concrete. Ciò che serve al territorio e realmente interessa alla sua popolazione è che si amministri bene”. Il neopresidente ha però voluto alzare l’asticella, indicando come obiettivo ancora più ambizioso fare del territorio del Trasimeno un modello regionale di aggregazione e integrazione. “Solo questa maturità – ha sostenuto – può consegnarci l’autonomia e l’autogoverno che è un nostro obiettivo. Il successo o l’insuccesso di questa innovazione dipende da tanti fattori, interni ed esterni – ha poi proseguito -; saranno determinanti il confronto, la collaborazione, la partecipazione, ma anche il coraggio che è indispensabile per costruire una “casa comune”. Questo non è il luogo dove far prevalere le divisioni, ma la sede dove trovare le ragioni per unirci. L’Umbria ci osserva come un potenziale modello di autonomia e di governo locale. Dobbiamo avere la capacità di fondere i nostri interessi e lavorare insieme per una crescita comune”. Nella prima seduta del Consiglio si è quindi proceduto ad affidare all’Unione l’incarico di ente capofila nella progettazione della strategia “Iti Trasimeno”. Infine si è dato il via libera all’indizione di un concorso di idee riservato a tutte le scuole di ogni ordine e grado degli otto comuni per l’ideazione di uno stemma. “Si tratta di un’iniziativa del tutto simbolica – ha spiegato Bardelli – che potrà contribuire però alla costruzione della nostra identità”.